Vogliamo realizzare un itinerario accessibile a tutti, per compiere il cammino di San Jacopo nel rispetto della sostenibilità ambientale.

DA PISTOIA A SANTIAGO: LA LUNGA MARCIA DEL PELLEGRINO CON DISABILITÀ

Con il progetto “DA PISTOIA A SANTIAGO” vogliamo realizzare un itinerario accessibile a tutti, per compiere il cammino di San Jacopo, che includa l’intera offerta di servizi turistici (alloggio, pasti, escursioni, cultura e arte), nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale, in sinergia con i Comuni della provincia di Pistoia, coinvolti nel percorso.

OBIETTIVI DEL PROGETTO

L’iniziativa ha l’obiettivo di permettere alle persone con disabilità di sperimentare l’opportunità di compiere un viaggio sostenibile, con il minor impatto ambientale, sull’esempio di esperienze realizzate già in altri paesi europei, come il cammino di Santiago de Compostela

RISULTATI ATTESI

  • Aumento di turisti con disabilità nelle aree toccate dal Cammino.
  • Pubblicazione del lavoro sul portale del MIBACT “Cammini d’Italia”.
  • Rafforzamento della sinergia con i Comuni di Pistoia e Serravalle Pistoiese per il turismo accessibile.

Innovazione e trasferibilità del progetto

Il percorso proposto è dedicato a San Jacopo e si ispira alla definizione di “Itinerari Culturali Europei” che in questi anni è stata attribuita al Cammino di Santiago, così come alla Via Francigena. Una definizione che amplia il significato di questi itinerari, che non vengono più intesi solo come pellegrinaggi, comprendendo in sé diversi aspetti, non strettamente legati al significato per il quale erano nati. 

Pistoia risulta ad oggi una delle mete di pellegrinaggio più visitate dai viaggiatori di tutto il mondo. Il progetto è peraltro replicabile su tutto il territorio italiano che presenta 41 cammini, facenti parte dell’Atlante stillato dal Ministero della Cultura. Inoltre, la mappatura delle strutture che rispondono ai requisiti di accessibilità e sostenibilità può essere replicata su qualsiasi territorio. 

Buone abitudini di ecosostenibilità

Il cammino che proponiamo non prevede l’utilizzo di mezzi motorizzati e intende toccare i presidi slow food presenti lungo l’itinerario. Inoltre andiamo a valorizzare le strutture accessibili e che rispondono a criteri di eco sostenibilità, con certificazione UE ECOLABEL.

AZIONI DEL PROGETTO

  • Formazione dei volontari protagonisti delle rilevazioni lungo il percorso. 
  • Mappatura dell’accessibilità dei luoghi e dei servizi e valutazione degli elementi di eco-sostenibilità certificata, presenti lungo il percorso: agriturismi, ristoranti, principali edifici del patrimonio culturale e artistico-architettonico del territorio.
  • Collaborazione con un’associazione culturale del territorio per la realizzazione di visite guidate mirate dei principali luoghi culturali e delle opere artistiche presenti lungo il cammino. 
  • Realizzazione di materiale informativo in formato cartaceo e informatico accessibile a tutti.
  • Coinvolgimento di volontari AISM, adeguatamente formati, nell’attività di supporto all’autonomia del turista con disabilità.

Destinatari

Il progetto si rivolge mediamente a un gruppo di 12 persone, di cui 8 con SM, 2 giovani e 2 caregiver. I destinatari saranno selezionati in base alla presenza di competenze quali team working e problem solving. Per questo progetto riteniamo fondamentali la volontà di mettersi in gioco e la capacità di lavorare in gruppo.

Dimensione territoriale

Il progetto coinvolge principalmente i territori dei Comuni di Pistoia e Serravalle, che sono quelli più interessati dal cammino.

Partner progettuale

Sezione Provinciale AISM di Pistoia.

Monitoraggio

L’intero sistema di valutazione e monitoraggio è suddiviso in diversi momenti di rilevazione, supportati da strumenti differenziati in base alle loro specificità.

Gli strumenti utilizzati, principalmente schede di monitoraggio delle attività, tengono conto di diverse variabili che si influenzano reciprocamente all’interno della dinamica organizzativa. Gli ambiti di analisi da rilevare sono:

  • la qualità gestionale, indispensabile per valutare il corretto funzionamento della struttura; essa si lega a parametri di tipo organizzativo;
  • la qualità funzionale ossia la verifica della capacità di un’attività di rispondere ad esigenze e richieste specifiche;
  • la qualità quantitativa che consiste nel conteggio delle attività proposte, delle persone coinvolte, degli strumenti utilizzati.

Avendo previsto all’interno del progetto una fase di formazione dei volontari, questa è da gestirsi nella fase antecedente alla mappatura e ne verranno valutati i risultati sotto un profilo di efficienza ed efficacia.

Viene poi monitorata la fase esperienziale del progetto, facendo emergere:

  • le dinamiche del gruppo;
  • eventuali momenti di difficoltà;
  • il livello di soddisfazione;
  • il livello di motivazione;
  • il grado di consapevolezza raggiunto.